Parliamo di… Empatia

Por Jeremy Godwin

In che modo avere una maggiore empatia verso gli altri e verso te stesso può migliorare la tua salute mentale e il tuo benessere? E come lo fai? È di questo che parlo questa settimana su… Let’s Talk About Mental Health — il podcast settimanale sulla cura del proprio benessere, con idee semplici da mettere in pratica sin da subito. Quindi, mettiti comodo e parliamo di salute mentale…

Ascolta questo episodio su Spotify:

Leggi la trascrizione completa dell’episodio:

Questo episodio del podcast è stato originariamente rilasciato il 2 ottobre 2022.

Ciao e benvenuto all’episodio 151, e grazie mille per esserti unito a me mentre parlo di empatia e salute mentale!

Sono Jeremy Godwin e condivido idee semplici per una migliore salute mentale.

Ho trascorso la maggior parte del 2010 ad affrontare periodi di forte ansia e depressione, seguiti da un esaurimento nervoso alla fine del 2011, che mi ha portato a voler saperne di più sulla mia salute mentale… così sono tornato a scuola e ho studiato psicologia e sociologia, e ora condivido semplici suggerimenti su come migliorare il tuo benessere mentale, consigli che arrivano da qualcuno che capisce davvero cosa voglia dire affrontare le sfide della salute mentale.

In ogni episodio guardo come migliorare un aspetto specifico del tuo benessere. In questo episodio parlerò di cos’è l’empatia (e cosa non è), perché l’empatia è importante e come mostrare a te stesso e agli altri una maggiore empatia. Allora, parliamo di empatia!

Introduzione

Ho parlato molto del rapporto con te stesso ultimamente qui sul podcast, con i recenti episodi sulla ricerca di uno scopo e la metamorfosi, così come sul mio canale YouTube , dove ora pubblico video due volte a settimana e condivido nuovi suggerimenti per argomenti come priorità, identità e assertività (e il mio canale è collegato nella descrizione dell’episodio, tra l’altro)… quindi mi sembra quasi sorprendente che l’argomento di questa settimana, scelto a caso quasi sei mesi fa, all’improvviso sembra invece concentrarsi su altre persone. Tuttavia, l’empatia riguarda tanto il tuo rapporto con te stesso quanto il tuo rapporto con gli altri… e, infatti, l’episodio di questa settimana è il primo di quattro episodi consecutivi su come scegli di trattarti per vivere una vita soddisfacente e positiva perché la prossima settimana parlerò della libertà, la settimana successiva mi tufferò nell’auto-compassione e la settimana dopo sarà l’auto-accettazione. Quindi, allacciatevi le cinture e preparatevi per quattro settimane di amor proprio e gentilezza amici miei! Il che, per essere onesti, non è poi così diverso dal mio solito approccio di lavoro qui su Let’s Talk About Mental Health, ma suona sicuramente molto più eccitante quando lo metto in un contesto più ampio come questo… non è vero?!

L’empatia è una di quelle abilità comunicative che possono cambiare totalmente le tue interazioni con le altre persone, perché riguarda la tua capacità di riconoscere la tua umanità (indipendentemente dalle circostanze) e parla anche della tua capacità di trovare una connessione di base con gli altri e un livello di comprensione per la loro situazione piuttosto che dolore o simpatia (e spiegherò la differenza a breve).

E poi, al di là delle tue interazioni con le altre persone, l’empatia è qualcosa che puoi (e dovresti!) mostrarti ogni giorno. Come mai? Perché ci sono così tante priorità in competizione in ciascuna delle nostre vite e la maggior parte di noi sta solo facendo del proprio meglio, quindi dobbiamo mostrare a noi stessi un po’ più di grazia e gentilezza su base regolare. In realtà, diciamocelo fuori dai denti; abbiamo bisogno di mostrare a noi stessi molta più grazia e gentilezza ogni giorno! Ti spiego perché tra un minuto, ma prima entriamo in alcune definizioni e parliamo di…

Cos’è l’empatia?

E per cominciare mi concentrerò sull’empatia verso gli altri, che l’Oxford Dictionary definisce come “la capacità di comprendere e condividere i sentimenti di un altro”.

C’è una citazione da un articolo scritto nel 1957 da Carl Rogers, un noto psicologo americano, che parafraserò leggermente (perché la sua attenzione era sul suo cliente, piuttosto che sugli altri in generale); la citazione è:

“Percepire il mondo privato [dell’altra persona] come se fosse il tuo, ma senza mai perdere la qualità del ‘come se’ – questa è l’empatia… [per] sentire la [loro] rabbia, paura o confusione come se fosse la tua propria, ma senza che la tua rabbia, la tua paura o la tua confusione rimangano bloccate in essa, è la condizione che stiamo cercando di descrivere…”

E questo è stato tratto da un articolo sull’empatia dell’Australian Psychological Society, che collegherò nella trascrizione (che è disponibile gratuitamente in inglese, spagnolo e italiano su letstalkaboutmentalhealth.com.au/episodes, ed è nella descrizione dell’episodio sulla tua piattaforma del podcast; trovalo qui).

C’è un’altra citazione sull’empatia nella quale mi sono imbattuto, della ricercatrice e autrice americana Brené Brown, che è:

“L’empatia è semplicemente ascoltare, occupare uno spazio, trattenere il giudizio, connettersi emotivamente e comunicare quel messaggio incredibilmente curativo di non essere solo.”

Mi piace quella citazione perché dipinge perfettamente un’immagine di come appare e si vive l’empatia nella pratica e, soprattutto, è un modo per far sapere agli altri che non sono soli. Quando ci troviamo ad affrontare periodi difficili e impegnativi, può essere facile sentirsi sopraffatti (questo è stato l’argomento dell’episodio 147) e quindi sapere che un’altra persona è disposta semplicemente ad ascoltare, senza giudizi o pregiudizi, può fare un’enorme differenza per il modo in cui l’altra persona si sente riguardo a ciò che sta affrontando.

Quindi, qual è la differenza tra empatia e compassione? La compassione è (e cito ancora dal dizionario), “[avere] sentimenti di pietà e dolore per la disgrazia di qualcun altro”. Quindi, la differenza fondamentale sta nell’essere in grado di mostrare comprensione (con empatia) rispetto a mostrare compassione a qualcuno. Ora, ho un problema con il provare pietà perché conosco pochissime persone al mondo che sarebbero felici se gli altri li compatissero (in altre parole, momenti in cui la tua situazione è triste e impensabile); non mi interessa la pietà e la compassione, perché questi concetti si focalizzano sul negativo e persino un po’ condiscendenti, al contrario io sono senza dubbio un grande sostenitore dell’empatia come alternativa più focalizzata sul positivo.

Prima di andare oltre, voglio fare notare come, almeno in inglese, usiamo il termine “sympathies” come un modo formale per esprimere il dolore per qualcosa che un’altra persona sta attraversando (come quando perde una persona cara o gli capita qualche tipo di incidente o disgrazia), e questa è una storia un po’ diversa perché per la maggior parte di noi l’intento non è quello di compatire l’altra persona ma di mostrare loro che ci teniamo (e offrire a qualcuno le proprie ‘sympathies’ è un antico modo di fare), quindi non è il tipo di compassione con cui ho problemi (anche se penso che ci siano modi meno robotici e standardizzati per esprimerlo, ma qui si tratta di me e delle mie opinioni!).

L’empatia implica essere rispettosi degli altri, premurosi ed essere gentili, ma anche essere sensibili ai bisogni e ai punti di vista degli altri (anche se non sei d’accordo con loro). Ad esempio, c’è stato molto dibattito sui social media (sorpresa, sorpresa!) sulle diverse reazioni alla recente scomparsa della regina Elisabetta II, che vanno dal dolore all’indifferenza, all’indignazione per il fatto che così tanti paesi avrebbero dedicato così tanto tempo, energia e soldi alla morte di una persona (e non farmi iniziare tutto il dibattito su ciò che rappresentava). Qualunque siano le tue convinzioni, abbiamo tutti diritto ad avere un nostro punto di vista e quindi mostrare gentilezza verso gli altri e consentire loro la libertà di avere la propria prospettiva – a condizione che mostrino la stessa cortesia verso quella altrui- è in pratica ciò che riguarda l’empatia. Per la cronaca, non sono né un monarchico né un repubblicano (tenendo presente che l’Australia è ancora una monarchia costituzionale, e quindi la regina era il nostro Capo di Stato), e mentre ho problemi con la natura della monarchia in generale, ho anche ho un enorme rispetto per la regina Elisabetta e per come è riuscita a modernizzare l’istituzione durante i suoi 70 anni di regno… ma questo non è rilevante per la discussione odierna sull’empatia, solo per dimostrare un esempio di dove mi sento come se fosse possibile trovare l’equilibrio in tutte le cose ( come ho discusso nell’episodio 49, sulla ricerca dell’equilibrio).

Allora che dire dell’empatia verso te stesso? Se l’empatia verso gli altri implica essere premurosi, rispettosi, gentili e sensibili ai loro bisogni e prospettive, che dire dell’empatia nei confronti di te stesso? È la stessa cosa. Sorpresa! Sinceramente non credo che sia più complicato di così. Parlo molto in questo show di non fare del male, essere gentili e dare più di quello che prendi, e ogni volta che faccio riferimento a questa attitudine e comportamento, specifico che sono una guida per interagire con gli altri, ma anche per interagire con te stesso. Perché dovresti essere gentile con gli altri senza esserlo anche con te stesso? Perché dovresti consapevolmente e volontariamente fare del male a te stesso? E perché dovresti dare, dare, dare agli altri senza dare anche a te stesso? Trattati come vorresti che gli altri ti trattassero e concentrati sulla ricerca dell’equilibrio in tutte le cose, persone!

OK, quindi ora parliamo di…

Perché l’empatia è importante

E sento che questo sarà uno di quegli episodi in cui dirò cose ovvie e poi ci aggiungo un tocco extra positivo… quindi eccoci qui: l’empatia conta perché come tratti gli altri e come tratti te stesso, avrà un impatto diretto sulla qualità delle tue relazioni con gli altri e con te stesso. Quando sei gentile, premuroso, rispettoso, cortese e sensibile verso altri verso di te, la vita sembra molto più soddisfacente perché parti da un luogo di positività… e, come dico alla fine di ogni episodio, ogni settimana, raccoglierai ciò che avrai seminato!

E al di là dei vantaggi positivi di mostrare agli altri e a te stesso maggiore empatia e gentilezza, rende molto più facile affrontare conversazioni difficili se e quando si presentano (siamo onesti qui e diciamo “quando” si presentano, perché di solito dobbiamo avere almeno una conversazione difficile con qualcuno ogni tanto!). L’empatia è un modo per essere più compassionevoli, soprattutto se stai cercando di capire come mostrare a qualcuno che ci tieni, senza cadere nella trappola di mostrargli compassione o dolore per la sua situazione (perché c’è un’enorme differenza tra empatia e compassione).

Quando mostriamo compassione a qualcuno, è un po’ come concentrare tutta la nostra energia e attenzione su qualunque cosa la persona stia attraversando, ignorando la totalità di ciò che è; di solito è ben intenzionata, ma dubito che molte persone vogliano essere definite dalla loro tragedia o dalle circostanze in cui si trovano. L’empatia, d’altra parte, riconosce che il problema è la situazione, non l’intera persona; possiamo dimostrare comprensione e far sapere alla persona che siamo lì per lei/lui se e quando ha bisogno di qualcosa, o anche per avere qualcuno con cui parlare, da cui può sentirsi capita/o e ascoltata/o. La compassione si concentra sul negativo, mentre l’empatia è di natura più positiva.

Lo stesso concetto vale per quanto riguarda il mostrare empatia verso te stesso; invece di crogiolarsi nell’autocommiserazione (che rende sempre più difficile vedere un modo positivo per andare avanti, perché tutto ciò che puoi vedere sono problemi e problemi), mostrare empatia verso te stesso ti consente di riconoscere che la situazione o le circostanze potrebbero non essere le migliori ( e potrebbero anche essere addirittura terribili) ma riconosci che tutte le tempeste alla fine passano e che concentrarti solo sulla questione non ti aiuterà a trovare soluzioni pratiche per migliorare la tua situazione; che cerchi problemi o soluzioni, quello che cerchi è quello che troverai.

Allora come fai tutto questo? L’empatia è innata o si può imparare a prendersi cura di più degli altri e di sè stessi? Bene, spoiler, la risposta a entrambe queste domande è sì, puoi imparare a essere più empatico, quindi, saltiamo ora nella parte del “come fare a…” di questo episodio e parliamo di…

Come mostrare a te stesso e agli altri una maggiore empatia

OK, quindi tenendo presente che ho menzionato prima che parlerò di libertà, autocompassione e accettazione di sé nei prossimi episodi – che svolgono tutti un ruolo enorme nell’imparare a trattarsi costantemente con gentilezza ed empatia –oggi ci concentreremo abbastanza fortemente su come mostrare empatia agli altri, dal momento che sono anche cose che puoi fare per essere più empatico con te stesso, con note sparse ovunque su come potrebbe, o meno, differire quando si tratta del modo in cui tratti te stesso.  

OK, in primo luogo, capisci che le prospettive e le reazioni di ognuno sono diverse, perché non proviamoci nemmeno a fingere che saremo d’accordo su tutto o che gestiremo le cose allo stesso modo; non è così. Ci sono quasi 8 miliardi di persone su questo pianeta e ognuno ha le proprie esperienze di vita uniche e le proprie convinzioni fondamentali che influenzano chi siamo e come vediamo il mondo, quindi, ognuno vedrà le cose dalla propria prospettiva che porterà a reagire o rispondere di conseguenza. E non farmi iniziare dai pregiudizi che tutti abbiamo, perché ti sto dicendo ora che li abbiamo tutti anche se non lo ammettiamo agli altri e nemmeno a noi stessi. Ad esempio, ora siamo nella fase di “imparare a conviverci” della pandemia, ed è stato davvero interessante osservarlo, almeno a livello sociologico, perché ognuno l’ha gestito a modo suo. Qui in Australia, l’attenzione si è spostata qualche tempo fa sulla responsabilità personale e quindi indossare maschere al chiuso è “fortemente incoraggiato” ma non è obbligatorio da un po’ di tempo. Ciò significa che alcune persone hanno abbandonato del tutto le mascherine, alcune le indossano ancora ovunque e altre ancora le indossano in spazi chiusi dove non è possibile mantenere le distanze (come al supermercato). Sono una delle pochissime persone che sceglie di indossarne una al chiuso quando sono fuori a fare la spesa, e anche se non giudico gli altri che non indossano una mascherina, posso sicuramente dirti che ho ricevuto molti sguardi strani da parte delle persone, ma non me ne frega davvero niente; proprio quando stavo per smettere di indossarla, ho visto qualcuno al supermercato starnutire nella mano e poi afferrare la maniglia del carrello e francamente lìho deciso che non avrei ridotto le misure di sicurezza per me stesso… alcune persone sono disgustose, e io Non mi ammalerà di sicuro per la mancanza di igiene di qualcuno! Comunque, c’era un punto qui? Forse? Probabilmente! Il punto è che ognuno farà le proprie scelte e avrà il proprio modo di reagire alle cose; potrebbe non piacerti o essere d’accordo, ma a condizione che non ti danneggi, scegli di essere gentile e comprensivo. OK, il prossimo…

Parla con altre persone, e con questo intendo tutti i tipi di persone, non solo quelle che sono uguali o simili a te! Guarda, non nascondo che ho usato questo podcast come piattaforma per diffondere gentilmente (o meno) il messaggio che abbiamo bisogno di meno giudizio e più gentilezza nel mondo; per citare la canzone del 1965 di Jackie DeShannon, “Ciò di cui il mondo ha bisogno ora è amore, dolce amore, non solo per alcuni, ma per tutti”, (e non lo sto cantando perché provo troppa empatia per voi e non ho intenzione di costringervi a questo rumore fastidioso!). Non saremo mai d’accordo il 100% delle volte, ma ciò non significa che non possiamo conoscere diversi modi di vivere e di essere per trovare un senso di empatia e connessione verso gli altri, nonché un senso più profondo di noi stessi come esseri umani e come i nostri attributi unici contribuiscono al mondo intero (sfidando anche le nostre convinzioni e pregiudizi negativi). Quando comunichi con gli altri, impari, e la conoscenza crea comprensione. E parlando di comunicazione, il mio prossimo punto è…

Avere una comunicazione di qualità con le persone che fanno parte della tua vita, che si tratti di familiari, amici, colleghi, vicini, quella persona a caso che vedi una volta al mese quando vai a un evento sociale… comunicazione di qualità significa porre domande ed essere sinceramente interessati alle risposte, ascoltare senza interruzioni, ed essere pienamente presenti quando si parla con gli altri (piuttosto che lasciarsi distrarre dal telefono o dalla televisione). Più di ogni altra cosa è il consiglio “fai domande” che penso sia più importante, perché è così che impariamo; se non chiedi, non lo saprai (sii solo attento a come lo chiedi, specialmente se è un argomento delicato). E questo porta al mio prossimo punto…

Sii consapevole del linguaggio del corpo e del tono, e con questo intendo il tuo, così come il loro. Quando si comunica con qualcuno, leggiamo molte informazioni dal modo in cui muove il proprio corpo, dalle espressioni del viso e dal tono di voce; a volte puoi capire molto di più su come si sente davvero qualcuno da questi indizi non verbali che dalle parole che escono dalla sua bocca. Ne ho parlato in modo molto più dettagliato nell’episodio 134, sulla comunicazione, ma in breve bisogna essere consapevoli degli indizi che qualcuno ti sta dando attraverso le sue risposte fisiche; se si irrigidiscono, è un chiaro segno che si sentono a disagio, ad esempio, quindi sii rispettoso. L’empatia in realtà consiste nel prendersi qualche momento in più per essere premurosi e rispettosi degli altri ed essere sensibili nell’affrontare conversazioni impegnative o argomenti difficili (soprattutto se sono di natura altamente personale o delicata). OK, il prossimo…

Impara a essere più empatico, perché puoi davvero imparare a essere più compassionevole e gentile verso gli altri! E no, non hai bisogno di andare a fare un corso o leggere un libro… inizia semplicemente pensando a come puoi trattare le altre persone in modo gentile, equo ed equilibrato (e ho parlato della gentilezza nell’episodio 41). Il modo in cui tratti gli altri ha un effetto diretto su come gli altri ti trattano, perché riavrai indietro ciò che hai messo fuori, quindi, se vuoi relazioni più sane e positive, impara come essere più empatico e come prenderti cura di più degli altri. Un modo per farlo è con il mio prossimo punto…

Sii curioso e aperto a nuove idee, perché hai una visione del mondo molto particolare basata sulle tue esperienze di vita e credenze (e ho parlato di credenze nell’episodio 141), e tutto ciò si lega al tuo senso di identità personale (che ho trattato nell’episodio 30 e anche in un recente video sul mio canale YouTube, che collegherò nella descrizione dell’episodio e nella trascrizione; lo trovate qui). Quando impari cose nuove e modi diversi di essere, i tuoi occhi si aprono su altri modi di pensare alle cose e inizi a capire che non esiste davvero un modo “giusto” o “sbagliato” di vivere la tua vita; si tratta di come ti approcci alla vita e di ciò che metti nel mondo, piuttosto che di un insieme specifico di regole o pratiche strutturate che devi seguire. L’ho già detto e lo ripeto: ho tre pratiche di base che funzionano per me e sono: non fare del male (agli altri o a te stesso), essere gentile (verso gli altri e te stesso) e dare di più di quanto prendi (dagli altri e da te stesso). Oh, e ne ho una quarta: non fare lo stronzo! Quello funziona abbastanza bene e riguarda un sacco di cose, per aiutarti a essere un essere umano decente, e ti aiuta anche a imparare a essere più compassionevole. Un altro modo per farlo è con il mio prossimo punto…

Prova cose nuove, perché quando esci dalla tua zona di comfort e fai nuove esperienze, questo può aiutarti a trovare nuovi modi di guardare il mondo. Ho parlato di come farlo nell’episodio 144, di capacità e apprendimento, quindi dai un’occhiata per saperne di più. OK, il prossimo…

Sii genuino e autentico con gli altri (e con te stesso), perché data la possibilità di scegliere tra essere te stesso e cercare di essere qualcosa o qualcuno che non sei, si spera che vedrai che solo una di queste opzioni ti porterà a sentirsi soddisfatto nella vita! E quando ti senti più soddisfatto e sicuro di ciò che sei (e di chi non sei), è molto meno probabile che ti senta minacciato o impaurito da altre persone che vivono la vita in modo diverso da te. E, oltre a ciò, la vita si sente semplicemente meglio quando la vivi come la versione più vera di te possibile; sei un individuo unico ed è la tua unicità il tuo dono al mondo, quindi, perché dovresti provare a essere qualcuno che non sei? Sii totalmente, assolutamente te stesso senza scusarti e questo porterà gli altri a sentire una connessione più forte con te, perché tendiamo a essere in grado di individuare la differenza tra onestà e falsità a un miglio di distanza! OK, il prossimo…

Concentrati maggiormente sulle somiglianze e meno sulle differenze, perché abbiamo davvero molto più cose in comune l’uno con l’altro di quanto potremmo immaginare a volte, anche se non siamo d’accordo su certe cose, quindi concentrati sulle cose più positive. Ascolta, questo non significa che devi solo sopportare le opinioni degli altri se vanno contro le tue convinzioni fondamentali, ma non significa nemmeno annullarle; siamo tutti umani e siamo un prodotto delle nostre esperienze di vita e delle circostanze in cui siamo cresciuti, e non tutti sceglieremo di crescere ed evolvere nello stesso modo … ma non dovresti semplicemente liquidare qualcuno perché non sei d’accordo con lui/lei; se passassimo più tempo a connetterci sulle nostre somiglianze invece di discutere sulle nostre differenze, questo mondo sarebbe un posto molto più empatico e pacifico. E questo non significa che devi sopportare cose che non vuoi sentire o che vanno contro le tue convinzioni; proprio l’altra settimana ho avuto un membro della famiglia che mi parlava delle loro forti opinioni su un noto personaggio pubblico – opinioni che sicuramente non condivido – e invece di litigare con loro, ho scelto di dire: “Io non sono d’accordo, ma parliamo di qualcos’altro” — un modo semplice ma deciso di affrontarlo (e ho parlato dell’assertività nell’episodio 45 e ho appena pubblicato un video con nuovi suggerimenti per essere più assertivi, quindi lo collegherò nella descrizione dell’episodio). E lascia che ti ricordi a questo punto che hai sempre la possibilità di scegliere chi ha accesso a te e chi dare l’opportunità di fare parte della tua vita; provare empatia per gli altri non significa che devi sopportare le cazzate! OK, il prossimo…

Richiedi supporto se fai fatica a provare empatia verso gli altri, perché potrebbe essere segno di altre sfide per le quali potresti aver bisogno di supporto per affrontare, quindi parla con uno psicologo o terapeuta o considera un gruppo di supporto.

E troverai ancora più suggerimenti su questo argomento nella versione video più breve di questo episodio sul mio canale YouTube, collegato nella descrizione dell’episodio.

Riepilogo e chiusura

Perché quando si tratta di empatia e salute mentale, tutto si riduce a questo: l’empatia è gentilezza di base. Quando mostri agli altri empatia, stai riconoscendo la tua umanità condivisa. E quando ti tratti con empatia, stai mostrando a te stesso gentilezza e compassione, due aspetti del rispetto di te stesso che sono molto importanti se hai intenzione di imparare a smettere di picchiarti per le cose! Mostrare la vera empatia è potente, perché riconosci che non fare del male, essere gentili e dare più di quello che prendi porterà sempre a relazioni più sane e un maggiore senso di calma e pace mentale nella vita.

A te la scelta, così come per tutto ciò che riguarda il tuo benessere… quindi, quale scelta farai oggi? 

Ogni settimana mi piace concludere condividendo una citazione sull’argomento della settimana e ti incoraggio a dedicare qualche momento per rifletterci davvero e capire cosa significa per te. La citazione di questa settimana è di autore sconosciuto, ed è:

“Invece di mettere gli altri al loro posto, mettiti tu al loro posto”.

Sconosciuto

Va bene… per questa settimana è tutto

La prossima settimana parlerò di libertà. Oltre ad essere il titolo di una delle più grandi canzoni di George Michael di sempre (e, direi, una delle migliori canzoni degli anni ’90), “libertà” è uno degli aspetti più fondamentali dell’essere umano; parla della nostra capacità di pensare da soli e di determinare il nostro percorso nella vita. Allora perché così tanti di noi scelgono di trattarsi in modi che implicano schemi restrittivi di pensare, fare ed essere? E perché la libertà genuina – essere liberi dalle convinzioni e dalle restrizioni poste su di noi da altre persone e dalla società in generale – può sembrare a volte la cosa più spaventosa del mondo? Bene, è di questo che parlerò la prossima volta. Parlerò di cos’è la libertà (e di cosa non lo è), perché la libertà è importante e come abbracciare il proprio senso di libertà nella vita.

Spero che ti unirai a me per quell’episodio, che uscirà domenica 9 ottobre 2022.

Puoi trovare più contenuti su una migliore salute mentale nel mio libro, Let’s Talk About Mental Health (Volume One), disponibile su Amazon e Apple Books, e altri consigli sul mio canale YouTube, dove pubblico nuovi video ogni giovedì e domenica. 

Visita il mio sito letstalkaboutmentalhealth.com.au, e registrati per la newsletter gratuita Thursday Thoughts per una dose settimanale di consigli.

Puoi diventare un sostenitore su Patreon per contenuti extra e per aiutarmi a realizzare questo show, e seguire il podcast su Instagram @ltamentalhealth e fai un salto sul mio altro account @jeremygodwinofficial, dove posto ogni giorno video in cui condivido Life Advice That Doesn’t Suck – tutti questi collegamenti li puoi trovare nella descrizione dell’episodio da cui stai ascoltando il podcast. 

Grazie mille per esserti unito a me oggi. Prenditi cura di te stesso e fai uno sforzo consapevole per condividere positività e gentilezza nel mondo, perché riavrai ciò che hai messo fuori. Abbi cura di te e alla prossima!

Jeremy 🙂

Let’s Talk About Mental Health è un programma indipendente prodotto con orgoglio da Reconnaissance Media, che ti aiuta a trovare significato e gratitudine. Per ulteriori informazioni, visitare reconnaissancemedia.com

Let’s Talk About Mental Health. © 2022 Jeremy Godwin.

Le informazioni fornite in questo episodio sono di conoscenza generale sull’argomento e non costituiscono un consiglio. Dovresti consultare un medico e/o un professionista della salute mentale se hai problemi con la tua salute mentale e il tuo benessere. Troverai ulteriori informazioni nella pagina Risorse di questo sito web.

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